Home Page > Progetti > C.U.R.A. Comunità educante sul territirio

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C.U.R.A. – Comunità Urbane Restituite all’Ambiente è un progetto finanziato a valere su un avviso pubblico rivolto al terzo settore per la presentazione di progetti per il contrasto alla povertà educativa, lanciato da Agenzia per la Coesione Territoriale. Ente capofila e coordinatore delle azioni è Cooperativa Sociale Solidarietà, affiancata dai seguenti partner: A.P.S. Forme; Palma Nana cooperativa sociale.; Cooperativa Sociale Ecoscuola; Comune di Palermo; Comune di Cefalù; H.R.Y.O. (Human Rights Youth Organization).

 

Il progetto si sviluppa su tre assi, secondo i principi dell’Outdoor Education:

 

1. Attivazione nuovi servizi e potenziamento degli esistenti, e precisamente (target 0-6 anni):

 

  • Uno “spazio green” nel parco urbano di Villa Tasca (Palermo);
  • Laboratori Natura presso tutti gli spazi partner a Palermo e Cefalù per il target 0-3 anni (Villa Tasca, CEA Serra Guarneri, Econido, Econido Ovest) e 4-6 anni (Terra Franca, Istituto Minutoli, Villa Tasca, CEA Serra Guarneri, Econido, Econido Ovest).
  • Laboratori di robotica educativa, philosophy for children e musica, per lo sviluppo del pensiero critico e computazionale e delle competenze STEM (Istituto Minutoli, Econido, Econido Ovest).

 

 

 

2. Presa in carico del nucleo familiare e sviluppo competenze per la comunità educante:

 

  • Creazione di uno “Sportello Famiglie”
  • Incontri tematici con le famiglie coinvolte
  • Laboratori di Educazione Non-Formale su genitorialità
  • Attivazione percorsi di vicinanza solidale con animazione di comunità territoriali di genitori

 

 

 

3. Animazione di una rete di welfare comunitario che garantisca un forte e sostenibile impatto sociale sul territorio.

 

  • Promozione del protocollo educativo con diffusione di materiale info-formativo su educazione e ambiente
  • Animazione territoriale e costituzione di una rete di welfare comunitario
  • Generare impatto sulle politiche locali con attivazione di nuovi posti nido e del primo Polo Infanzia (DL 65/17) in provincia.

 

 

 

Il progetto insiste su un dato di fondo: l’accesso pubblico e gratuito a servizi di supporto ludico-educativi per bambini di età compresa tra 0 e 6 anni tra i confini della regione Sicilia è oggi limitato e comunque inferiore alla domanda territoriale. Ragionando in un’ottica sistemica, alla componente educativa va affiancato un supporto alla genitorialità: solo rafforzando la comunità educante nel suo complesso si può migliorare l’efficacia di un processo educativo su scala locale. La proposta nasce attorno alla volontà di creare un nuovo polo educativo, culturale e ludico all’interno del quale si andranno ad innestare gli assi d’azione sopra elencati, e che una volta avviato raggiungerà la sistematizzazione con offerte complementari e parallele già identificate. Puntiamo fortemente alla nascita di un nuovo polo che si alimenterà da diverse fonti di energia educativa, che coincideranno con le sedi operative dei partner (diffuse nella città di Palermo) e una nuova sede, con un nuovo “spazio verde”, all’interno del Parco di Villa Tasca, un’area con una forte naturalità, che si estende per 6 ettari in pieno centro urbano, un luogo che per la sua totale immersione in ambiente naturale, permetterà di andare ad agire direttamente sul sempre crescente bisogno di natura e di accesso ai sistemi naturali, esacerbato dal contesto post-pandemico.

 

A tal proposito la presente proposta progettuale identifica tre approcci principali d’intervento:

 

1)       Educativa diffusa

 

Tale servizio non si sostituirebbe in alcun modo agli asili e all’offerta educativa già presenti sui territori di riferimento ma andrebbe ad essere integrativa e ampliativa, proponendo nuove metodologie e approcci ludico-educativi che aiutino a comprendere le peculiarità e i bisogni dei bambini, con l’intento di stimolare processi di sviluppo innovativi e una rinnovata attenzione alla prevenzione di disfunzioni socio-comportamentali, in particolare a quelle legate al deficit di natura (Nature Deficit Disorder). Tali servizi saranno diffusi nei territori dell’azione, individuando diversi “hub” in modo da garantire un rapporto più diretto con il/la bambino/a e la sua famiglia. Saranno sempre privilegiate attività outdoor e basate su metodologia educativa non-formale.

 

2)       Interventi di sostegno ai genitori

 

Saranno attivati dei percorsi di sostegno individuale e di gruppo con i genitori dei bambini coinvolti nelle attività. Si promuoveranno attraverso momenti non formali, azioni di formazione professionale e orientamento al lavoro, di sostegno e potenziamento della genitorialità, della maternità, del ruolo paterno e della conciliazione famiglia – lavoro, con percorsi di rafforzamento delle relazioni, della percezione del sé e dei ruoli intra-familiari, delle competenze, delle professionalità e dei desideri di tutti gli attori della “comunità educante” coinvolti nel processo educativo.

 

 

 

3)       Tornare in natura, riscoprire il proprio corpo, prevenire è cura.

 

L’idea pedagogica che sottende alla presente proposta è fortemente influenzata dalla cosiddetta pedagogia di matrice libertaria, un approccio da parte dei bimbi e delle bimbe fortemente responsabile, che attraverso una conduzione quanto più neutra scoprano e sperimentino il loro potere decisionale e di inferenza col mondo circostante, con gli spazi e i processi a loro dedicati. Particolare attenzione verrà dedicata allo sviluppo delle competenze sociali ed emotive, alla cura dell’altro e del sistema-ambiente, allo sviluppo naturale dell’empatia. L’idea scaturisce dall’ormai solidissimo principio secondo il quale: movimento, gioco e natura sono pilastri fondanti ed essenziali dell’età evolutiva, viatico perfetto per la scoperta del mondo e del proprio cammino attraverso l’uso dei sensi, tanto da essere riconosciuti come diritti fondamentali dei bambini e delle bambine. È oggi riconosciuto, anche su piano internazionale, che l’integrazione, l’intersezione sinergica dei tre elementi sopra elencati porta risultati apprezzabili e di conseguenza la pedagogia si sta sempre più muovendo in tale direzione.

 

Il progetto prevede destinatari diretti e indiretti differenziati, come segue:

 

I beneficiari diretti sono:

 

a) bambini 0-3 anni nelle ATS di Palermo e Cefalù;

 

b) bambini 4-6 anni nelle ATS di Palermo e Cefalù

 

c) genitori singoli e nuclei familiari nelle ATS di Palermo e Cefalù;

 

d) educatori/docenti

 

 

 

Nello specifico il progetto proverà a raggiungere:

 

Minimo n. 30 bambin* che presentano disabilità certificata, minimo n. 15 bambin* che necessitano di BES, minimo n. 15 bambin* che vivono una condizione di povertà assoluta, minimo n. 12 bambin* migranti (di I o II generazione).

 

Genitori beneficiari dei servizi di sportello famiglia (300 accessi):

 

-          minimo n. 150 genitori beneficiari di attività di sviluppo della co-genitorialità e di attività di educazione non formale.

 

-          minimo n. 150 operatori e personale docente formato sul metodo educativo sviluppato in seno al progetto e sui toolkit realizzati.

 

Un’eventuale selezione avverrà secondo:

 

criteri di reddito (priorità ai nuclei familiari con reddito nullo o basso)

 

graduatorie pubbliche per accesso ai posti nido (tramite i comuni partner)

 

contesto di disagio socio-economico de* bambin*/famiglia