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Cos’è Radiofuoribanda

Radio Fuori Banda è stata creata da un gruppo proveniente da formazioni, ruoli ed esperienze diverse. Ci hanno lavorato, e ci lavorano persone con problemi di salute mentale, studenti, neo-laureati, psichiatri, sociologi, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali. Con testardaggine abbiamo provato e, ogni giorno, ci ostiniamo a creare, tassello dopo tassello, questa piccola opera, nella speranza di fare qualcosa di utile, che faccia sorridere e conoscere il mondo nel quale viviamo e operiamo che non è fatto solo di malattia psichica, ma anche di speranza di guarigione e benessere.
Non ci sono ruoli predefiniti, ognuno può dare liberamente il proprio contributo mettendo a disposizione della collettività, di chi ci vuole seguire, le proprie conoscenze, i propri vissuti, i propri hobby e passioni.

Leggi alcune delle nostre storie

Roberto Alaimo
Ho 20 anni e sono di Palermo. A 15 anni ho frequentato il liceo industriale “Vittorio Emanuele III” e lì sono cominciati i miei problemi, perché dopo qualche giorno i miei compagni hanno iniziato a prendermi in giro, scherzando pesantemente, mi insultavano e mi usavano violenza. Così mi è capitato più di una volta di reagire a queste provocazioni. Durante l’anno mi sono sentito giù di morale, ma per orgoglio non ho mai detto niente ai miei genitori su quello che mi succedeva. Alla fine sono pure stato bocciato, perché visto quello che mi facevano i miei compagni non riuscivo a concentrarmi sullo studio. L’anno successivo poi ho deciso di cambiare scuola e ho frequentato il Crispi. Quello è stato un anno decisamente migliore anche se pure lì ho avuto dei problemi con i compagni, tranne con uno. Poi dopo due mesi, mi sono pure innamorato di una ragazza che però ha ripagato la mia dolcezza e la mia gentilezza verso di lei in modo ingiusto, lei raccontava in giro che le mettevo le mani addosso, quando invece io non l’avevo mai sfiorata con un dito. Ogni tanto venivo preso in giro anche da quelli di altre classi ed io per paura di passare un altro anno brutto come il precedente sono diventato più aggressivo; non riuscivo mai a concentrarmi sullo studio perché pensavo sempre ai problemi che avevo, così alla fine sono caduto in depressione, ma come al solito per orgoglio non ho detto niente alla mia famiglia, ho sofferto in silenzio. Ed è andata avanti così per un po’ di tempo, tra rabbia, angoscia, ansia per l’opinione degli altri, litigi, violenza e soprattutto silenzi. Ho continuato ad essere a lungo vittima di bullismo, finché ad un certo punto sono riuscito ad aprirmi con i miei genitori e loro subito hanno chiesto l’aiuto degli psicologi.
Così a 18 anni ho cominciato a frequentare il Centro Diurno, e lì ho seguito un corso di ceramica dove ho conosciuto altra gente nuova, che non mi dava alcun fastidio, anche se stavo ancora male. Terminato il corso, poi, mio padre e i medici tra cui il dottor Anello e l’assistente sociale, la dottoressa Fustaino, hanno deciso di farmi frequentare il Centro Diurno della Casa del Sole e anche li ho conosciuto tanta gente con la quale sono stato bene e che mi ha fatto sentire a casa fin dal primo giorno. Lì mi sono dedicato a varie attività e ho parlato tanto di cose che mi hanno aiutato a crescere, e poi sono stato pure inserito in una squadra di calcio grazie al dottor Cuttaia. E anche questa esperienza mi ha fatto diventare più uomo, in questi due anni ho imparato tante cose e soprattutto a stare meglio con me stesso e con gli altri. Ora mi sento un’altra persona anche se a volte ho dei brutti momenti.

Alessandro Valdesi
Sono l’ultimo di cinque fratelli, siamo quattro maschi ed una femmina. Io ho frequentato l’istituto di ragioneria “Platone”, ma prima di diplomarmi ho fatto il volontario dell’esercito italiano, esperienza che per me è stata abbastanza bella. Dopo l’esercito poi ho fatto dei lavori ma non ho mai avuto dei buoni rapporti, sia con i colleghi che con i capi. Nonostante ciò ho lavorato con tanto orgoglio e volontà, ma evidentemente non è bastato visto che sono stato licenziato: forse è stato perché dicevo sempre la verità, sempre quello che pensavo e le persone che vanno avanti, invece, sono quelle che si sottomettono. Ma io non sono uno così. Poi nel 2006 ho conosciuto una ragazza con cui sono stato fidanzato per cinque mesi, però avevo problemi con suo padre perché lui pensava che volevo prenderla in giro e che volevo portargliela via, mentre io volevo solo stare con lei, come tutti gli innamorati. Lui pensava che fossi un nulla facente e quindi le proibiva di uscire. Dopo questo mi è venuta una crisi d’ansia, che poi è diventata depressione. Piangevo sempre, volevo stare solo con la mia famiglia, non riuscivo nemmeno più a mangiare, sono arrivato a perdere perfino 10 kg e nessuno riusciva a capirmi.
Così con i miei genitori abbiamo deciso di andare da un medico, ma anche dopo averlo fatto non miglioravo, continuavo a piangere, pensavo che la mia vita era finita. Finchè, all’ Ospedale dei Bambini, ho conosciuto il dottor Siracusa, il dottor Cuttaia e il dottor Anello. Grazie a loro ora sto meglio e sono più tranquillo, so che non sono guarito del tutto ma rispetto a due anni fa sto molto meglio, anche se ancora, a volte, mi sento un po’ giù, ma niente di grave, è sempre solo per poco.
I dottori mi hanno aiutato a maturare perché ero ancora un po’ bambino, invece ora mi sento un uomo. Quando ho bisogno di loro, ci sono sempre. Prima mi sentivo inferiore nei confronti degli amici, ma grazie ai medici e alla mia famiglia adesso sono guarito e i rapporti con gli altri sono normali, sono tranquillo e non mi sento più inferiore a nessuno. Penso che l’ASL sia un’ottima struttura, e ringrazio i medici che hanno creduto in me e mi hanno inserito nel progetto della Web Radio. Spero di imparare tutto ciò che serve e di avere un buon rapporto con i miei colleghi. Adesso vedo il mio futuro migliore. Per un anno di sicuro lavorerò in questa Web Radio, ma spero tanto che continuerà oltre, e sono certo che non dimenticherò mai quest’esperienza. Spero poi, in futuro, di riuscire ad avere un lavoro fisso che mi permetta di farmi una famiglia e, magari un giorno, avere anche dei figli.

Simone Pilato
Ho 27 anni, abito a Palermo e sono il primo di quattro figli. Prima di divenire ciò che sono ora, ero un tipo molto chiuso, timido e riservato, non credevo in me stesso e nelle mie potenzialità, pensavo sempre a come dovevo essere per piacere agli altri. Ma tutta la mia sofferenza è uscita fuori quando ho appoggiato tutta la mia vita nelle mani di una ragazza che amavo alla follia e da cui non volevo distaccarmi perché era tutto il mio mondo, e la mia vita.
Mi sono illuso che col tempo lei avrebbe ricambiato alla stessa maniera, ma non è stato così e alla fine sono crollato.
È iniziato così il mio esodo, da solo ho dovuto fare un percorso di auto-analisi cercando le cause delle mie paure, scoprendo tante cose che per me erano e rimangono giuste. Ho messo in gioco me stesso in tutto quello che credevo, ho scoperto la sofferenza, la cattiveria, il dramma, lo stress che è diventato ansia, la rabbia e la violenza , distruggendomi e distruggendo tutti coloro che erano attorno a me. Insomma caos, caos, caos.
Fin quando i miei genitori hanno preso le redini della situazione e sono intervenuti per aiutarmi: così sono stato visitato da tanti medici, ma nessuno mi ha conosciuto e capito come il dottor Romano che per me è diventato un amico.
È stato lui che mi ha invitato a “Coralmente”, un sottoprogetto del D.S.M. formato da utenti e non, che insieme danno vita ad un coro polifonico, e da lì ho conosciuto Radio Fuori Banda, in cui sono felice di essere stato inserito.

Comitato Scientifico
Sotto la guida del dott. Pippo Sciacca il comitato scientifico ci affianca e ci supporta nella nostra attività
dott. Franco La Rosa,
dott.ssa Rita Sgroi
dott. Beppe Romano
dott. Antonio Sabatino
dott. Pippo Siacca
Ora ci conoscete, ci troverete qui, sempre pronti ad affrontare quest’avventura, con l’auspicio di vedervi partecipare e di ricevere anche tante vostre e-mail, ricche di proposte ed idee costruttive che possano farci crescere.

Video | Progetto Ortocircuito